mercoledì 12 settembre 2012

Presentazione


Chi Siamo
Presentazione
Il movimento degli “inDIVAnados” è la versione italiana, comoda e low cost, di quello più noto degli “indignados” spagnoli. Sono i rivoluzionari del sofà che, armati di telecomando, partecipano attivamente a momenti televisivi pubblici come Ballarò, Servizio Pubblico, Piazza Pulita.
Per i più pignoli e attenti ai dettagli c’è Report, per i più giovani e freschi ci sono Le Jene e per chi presenta deficit dell’attenzione Striscia la Notizia.
Snobbano Porta a Porta perché Vespa fa i plastici del “luogo del delitto”, perché è servo del regime, perché…beh, insomma, perché è Vespa.
Single precari in casa dei genitori e coniugi mutuo-accasati protetti da plaid multicolore conducono sul loro divano a tre posti accese battaglie a video aperto contro il signoraggio, le caste politche e finanziarie, gli sprechi statali, le frodi alimentari, gli abusi edilizi, equitalia e i mali del mondo.
Poi ci sono anche gli #indivanados 2.0 che si indignano pesantemente su Twitter e Facebook ; dicono di non guardare la TV ma poi se la guardano eccome, in streaming o, a spizzichi e bocconi, su YouTube.
Il giorno dopo, gli InDIVANados si ritrovano come ogni giorno al lavoro, a condividere di fronte alle macchinette del caffè le gesta rivoluzionarie della sera prima.
L’origine del termine IndiVAnados
Nel maggio del 2011, in Piazza del Nettuno a Bologna, si era accampato per alcuni giorni un piccolo gruppo di “Indignados” (vedi foto sotto) . Gabriel Ektorp, leccando con disinvoltura un cono gelato stracciatella e pistacchio, si soffermò su uno dei loro manifesti su cui c’era scritto “La rivoluzione non si fa seduti sul sofà”. Ektorp si sentì toccato da quella frase nel profondo delle sue natiche che del sofà avevano fatto la loro abitazione principale. Era inaccettabile per lui sentirsi accomunato a quelli che stanno sempre sul divano a guardare solo reality e partite. Sentiva di appartenere a qualcosa di diverso anche se ancora non riusciva a spiegare bene a che cosa.
Ingurgitò rabbiosamente la cialda ormai vuota e mortificato si avviò verso la strada di casa.
Fu proprio a casa, di fronte al suo amato divano a tre piazze, luogo di mille battaglie contro i poteri forti e le loro malefatte che Ektorp, campione galattico di Pagina della Sfinge, pronunciò ad alta voce: – Indi..VA…nados! Massì…siamo degli IndiVAnados!
Ma Gabriel Ektorp inizierà a tratteggiare la fisionomia del “movimento” solo nell’aprile del 2012 dopo aver letto “Ci Meritiamo tutto”, romanzo di Danilo “Maso” Masotti dove ad un certo punto l’autore osa affermare “le trasmissioni della domenica sera di Rai3 mi piacciono molto. Le guardo, mi arrabbio, poi mi alzo dal divano, piscio, mi lavo le mani, i denti, e vado a letto indignato pensando che domani succeda qualcosa di eclatante. Il giorno dopo rimane esattamente tutto come prima”.
Pur apprezzando il libro nel suo insieme, questa affermazione era davvero intollerabile per chi, come Gabriel Ektorp, avrebbe pagato anche il doppio di canone pur di avere un palinsesto televisivo fatto solo di trasmissioni come quella a cui si riferiva il Masotti (Report n.d.r.)
Decise pertanto di attivare immediatamente un account su Twitter (@Indivanados) e una pagina Facebook per rappresentare gli indignati statici e non attivisti che non aveva ancora preso coscienza di sè e piena consapevolezza delle loro enormi potenzialità. Il resto è storia.

Per altre informazioni vai su www.indivanados.tv